Piano degli Interventi
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Quasi trent'anni di urbanistica in Comune
Il presente documento nasce con la finalità di illustrare le procedure, i contenuti e gli obiettivi della prima variante al Piano degli Interventi del comune di Revine Lago. La redazione del presente strumento urbanistico prende avvio in un contesto normativo che ha visto l’emanazione della L.R. 23 aprile 2004, n. 11, la nuova legge regionale urbanistica, cui il comune di Revine Lago si è adeguato con la redazione del Piano di Assetto del Territorio Intercomunale, approvato nella seduta della Conferenza di Servizi Provinciale in data 04/05/2012 successivamente ratificato con deliberazione della Giunta Provinciale n. 359 del 03/09/2012, divenuto efficace dal 05/10/2012. La presente variante prevede di adeguare l’apparato normativo al PATI della Vallata, al Piano Ambientale dei Laghi della Vallata e alla legislazione sovraordinata, oltre ad approfondire alcune tematiche ritenute prioritarie per il territorio , con l’obiettivo di favorire la propensione all’intervento dei privati e di porre le basi per il miglioramento della qualità e sostenibilità architettonica ed ambientale del costruito.
La procedura di formazione
Il procedimento di formazione, efficacia e varianti del Piano degli Interventi viene normato dalla L.R. 23 aprile 2004, n. 11 all’art. 18 ed articolato nelle seguenti fasi: 1. Il Sindaco predispone il presente documento, in cui sono evidenziati le trasformazioni urbanistiche, gli interventi e le opere pubbliche da realizzarsi, nonché gli effetti attesi. Questo documento è stato illustrato presso la sede comunale nel corso di apposito Consiglio Comunale del 23 febbraio 2016. 2. Dopo la presentazione del Documento del Sindaco e prima dell’adozione vengono attivate forme di consultazione, di partecipazione e di concertazione con altri enti pubblici e associazioni economiche e sociali eventualmente interessati. 3. Il Piano degli Interventi è adottato dal Consiglio Comunale. 4. Entro otto giorni dall’adozione il Piano viene deposito presso al sede comunale ed è a disposizione del pubblico per trenta giorni consecutivi. Dell’avvenuto deposito viene data notizia mediante avviso pubblicato nell’albo pretorio del comune e su almeno due quotidiani a diffusione locale; il comune si riserva la facoltà di attuare ogni altra forma di divulgazione ritenuta opportuna. 5. Decorsi i trenta giorni del deposito chiunque può formulare idonee osservazioni utili all’integrazione o al miglioramento dello strumento urbanistico adottato. 6. Nei sessanta giorni successivi alla scadenza del termine per la presentazione delle osservazioni il consiglio comunale decide sulle stesse ed approva il Piano. 7. Il Piano diventa efficace quindici giorni dopo la sua pubblicazione nell’albo pretorio del comune. Copia integrale del Piano approvato è trasmessa alla Provincia ed è depositata presso la sede del comune per la libera consultazione. Le previsioni di trasformazione o espansione soggette a strumenti attuativi non approvati, a nuove infrastrutture e ad aree per servizi per le quali non siano stati approvati i relativi progetti esecutivi, nonché i vincoli preordinati all’esproprio decadono decorsi cinque anni dall’entrata in vigore del Piano (art. 18, comma 7)
Gli obiettivi e le azioni
Come noto, il comma 5-bis, dell’art. 48, L.r. 11/2004 e s.m.i., prevede che: “A seguito dell’approvazione del primo piano di assetto del territorio (PAT), il piano regolatore generale vigente, per le parti compatibili con il PAT, diventa il piano degli interventi.” Il Comune di Revine Lago ha da poco provveduto ad aggiornare dal punto di vista tecnico le tavole del Piano degli Interventi; la presente variante prevede di adeguare l’apparato normativo al PATI, al Piano Ambientale dei Laghi della Vallata e alla legislazione sovraordinata, oltre ad approfondire alcune tematiche ritenute prioritarie per il territorio, con l’obiettivo di favorire la propensione all’intervento dei privati e di porre le basi per il miglioramento della qualità e sostenibilità architettonica ed ambientale del costruito.
1 Gli obiettivi Il Piano degli Interventi dovrà rispondere ai seguenti obiettivi:
A. Garantire la compatibilità fra PRG, PATI e Piano Ambientale dei Laghi della Vallata
Il Piano recepirà le indicazioni del PATI, del Piano Ambientale dei Laghi della Vallata (zonizzazione e schede) e della normativa sovraordinata negli elaborati di Piano. Il nuovo apparato normativo sarà formato da norme tecniche operative, regolamento edilizio, prontuario per la qualità architettonica e la mitigazione ambientale.
B. Agevolare la riqualificazione dei borghi storici
Il Piano degli Interventi dovrà definire le modalità per l'attuazione degli interventi di trasformazione e di conservazione e favorire l’incremento della qualità abitativa nei borghi antichi mediante la verifica della dotazione di servizi e infrastrutture, la risoluzione di alcune situazioni problematiche e la semplificazione procedurale.
C. Contenere il consumo di suolo
Il Piano degli Interventi dovrà favorire il riequilibrio delle previsioni edificatorie mediante precisazione, conferma o riduzione degli ambiti residenziali, anche in recepimento della “variante verde” ai sensi dell’art. 7 della L.r. 4/2015.
D. Verificare le aree a servizi
Il Piano degli Interventi dovrà effettuare una verifica delle aree a servizi in funzione delle strutture esistenti e delle previsioni future.
E. Riqualificare il paesaggio e l’ambiente
Il Piano degli Interventi dovrà proporre soluzioni per interventi puntuali riferiti ad ambiti di miglioramento indicati dal PATI, dal Piano Ambientale del Parco dei Laghi e/o dal PRG vigente, con il fine della riqualificazione paesaggistica, fruitiva ed ambientale. Si intendono prendere in esame ambiti del settore ricettivo e produttivo particolarmente degradati e di impatto sull’ambiente, ai fini della loro sistemazione paesaggistica ed ambientale e del possibile rilancio di attività economiche.
F. Potenziare la rete della mobilità lenta
Il Piano degli Interventi dovrà individuare gli interventi di completamento e/o riorganizzazione della rete della mobilità lenta. Gli interventi ritenuti di rilevante interesse pubblico sono di seguito indicati a titolo indicativo ma non esaustivo:
• collegamento pedonale fra Revine e Longhere per garantire la sicurezza dei pedoni nel tratto di strada provinciale realizzato in trincea;
• soluzioni per il rallentamento del traffico lungo la provinciale, in prossimità dei centri abitati;
• pista ciclabile prevista fra il Parco dei Laghi della Vallata e il Comune di Vittorio Veneto;
• riqualificazione di marciapiedi e aree pedonali ove necessario; • collegamento ciclopedonale fra Lago e il Comune di Cison di Valmarino. Gli interventi di cui sopra potranno essere realizzati utilizzando i nuovi strumenti ammessi dalla legislazione regionale vigente, fermo restando il confronto con il bilancio pluriennale comunale ed il programma triennale delle opere pubbliche.
2 Le azioni del Piano
Le azioni che verranno compiute nel Piano degli Interventi sono raggruppate per ambiti e per temi, trasversali agli obiettivi indicati per il Piano stesso:
A. il territorio costruito
B. il territorio aperto e l’ambiente
C. i servizi e le infrastrutture
D. l’apparato normativo
Tale elenco, formulato ai fini ricognitivi, non ha lo scopo di indicare tutti i contenuti delle attività di pianificazione comunale da svolgere per il raggiungimento di ogni specifico obiettivo, ma piuttosto di esemplificare quanto il Piano degli Interventi si troverà ad analizzare, regolamentare e progettare.
2.1. Il territorio costruito
Per i centri abitati presenti nel territorio, un primo elenco di attività potrà riguardare:
• l’individuazione delle aree in cui gli interventi sono subordinati alla predisposizione di un Piano Urbanistico Attuativo (Piano di Recupero, Piano di Lottizzazione, ecc), in un’ottica di semplificazione procedurale;
• la precisazione, conferma o riduzione degli ambiti residenziali;
• la redazione di specifiche schede di progetto relative agli ambiti soggetti a miglioramento della qualità urbana e territoriale;
• l’eventuale individuazione delle aree e degli interventi da assoggettare a perequazione urbanistica e relativa definizione dei parametri urbanistico-edilizi;
• la definizione della quota di edificabilità e delle aree da riservare al credito edilizio;
• la ridefinizione dei perimetri delle zone residenziali e/o produttive;
• la verifica delle destinazioni d’uso presenti e previste in zona residenziale e dei livelli di ammissibilità in termini di valori assoluti e percentuali;
• la rivisitazione delle modalità di intervento edilizio sui fabbricati di interesse storico e dei relativi gradi di intervento;
Il Credito Edilizio
La presente variante introduce lo strumento del credito edilizio come motore delle trasformazioni edilizie, urbane e territoriali. Da un lato è previsto il riconoscimento di un credito edilizio quale incentivo per interventi di: - demolizione di edifici incongrui; - recupero degli immobili pericolanti e/o fatiscenti in centro storico. - cessione o vincolo di aree ad uso pubblico. Dall’altro sono individuate alcune “aree di atterraggio” nelle quali è possibile utilizzare il credito edilizio sotto forma di nuova edificazione, nelle seguenti fattispecie: - zone B1.2 e B2.2: attribuzione di un secondo indice di edificabilità (utilizzabile previa acquisizione di credito edilizio per la quota parte eccedente rispetto all’indice base) nelle zone consolidate del PATI (zto di tipo B) che hanno attualmente indici di edificabilità minori di 0,8 mc/mq, al fine di permettere l’edificazione di singole abitazioni in lotti di proprietà, in attuazione della direttiva del PATI (comma 6, art. 65); - zone C3: aggiustamenti del perimetro delle zone edificabili, all’interno degli ATO residenziali o entro una variazione del perimetro entro il 20% ammesso dal PATI, in un’ottica di riordino e precisazione dei margini urbani e al fine di offrire un ventaglio maggiore di possibilità per l’impiego del Credito Edilizio. Il Credito Edilizio massimo utilizzabile dovrà in ogni caso rispettare i limiti definiti dal PATI per ciascun ATO, come precisato nell’elaborato Tav. 4 ”verifica del dimensionamento”.